Il packaging (termine inglese che deriva da (to) package «impacchettare, imballare»), indica, da vocabolario Treccani, il complesso delle modalità di imballaggio, confezione e presentazione dei prodotti da offrire al pubblico, dal punto di vista degli effetti che tali operazioni e procedure possono avere sul successo della vendita del prodotto. Se alle origini, quindi, parliamo di imballaggio utile al trasporto, già nella definizione odierna possiamo riscontrarne l’utilità ai fini della vendita, al punto di parlare di Packaging Design.
Antenati del moderno packaging sono tutti quegli strumenti utilizzati inizialmente per la conservazione ed il trasporto di cibo. Se in origine si utilizzavano strumenti di fortuna, di provenienza vegetale o animale, l’evoluzione dei materiali ha da sempre accompagnato l’imballaggio degli alimenti: dagli strumenti in terracotta, tipici dei mercati, alla nascita della carta e delle pentole, fino ad arrivare alle produzioni industriali di vetro, cartone ed alluminio (a cavallo tra l’800 e il ‘900).
Tutti questi materiali hanno dato una risposta al mercato che richiedeva sempre cose diverse e migliori. L’evoluzione del packaging design ha seguito, sin dalle origini, quella che era l’evoluzione dei bisogni delle famiglie e/o dei clienti pronti ad un esborso per quei determinati prodotti: se in origine eranon necessari materiali utili al trasporto, sempre di più si è poi sentita l’esigenza di confezioni che aiutassero il prodotto a non deteriorarsi nel breve tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri, durante i quali intere famiglie passano poco tempo a casa e ricercano prodotti a lunga conservazione o mordi e fuggi.
Altro momento significativo per l’evoluzione del packaging è stato quello della nascita dei supermercati, ad inizio del ‘900 negli Stati Uniti: la presenza di molteplici alternative per il consumatore, ha convinto le diverse aziende ad investire per migliorare la presentazione del proprio prodotto rispetto a quello altrui, cercando di sbaragliare la concorrenza rubando l’occhio.
Oggi, possiamo categorizzare il packaging in tre classi:
- Packaging primario. Si tratta di quello che contiene effettivamente il prodotto e che con il prodotto è anche a contatto. Per questo motivo, quando si tratta di prodotti edibili, deve rispettare determinate norme.
- Packaging secondario. È il tipo di imballaggio che raccoglie più unità dello stesso prodotto (spesso a loro volta con il loro packaging primario), aiutando nel trasporto o invitando il consumatore ad un acquisto multiplo.
- Packaging terziario. È l’imballaggio utilizzato per il trasporto della merce in maniera sicura, utile a conservare l’integrità dei prodotti.
Dalle origini al significato odierno, il packaging ha subito tantissime variazioni, sempre attento a quello che succedeva nel mondo e, sicuramente, continuerà in questa sua evoluzione: nei prossimi anni, la trasformazione naturale già in atto strizzerà sempre più l’occhio a tutto ciò che è ecologico e biologico.
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